Happy Earth Day 2009!

22 aprile 2009

earth-day-2009Buon Heart Day 2009!

La giornata della Terra ritorna anche quest’anno con il 39° appuntamento mondiale. Riconosciuto da più di 170 nazioni, il 22 aprile si tinge di verde e chiede uno sforzo da parte di tutti per rispettare di più il nostro Pianeta.

La prima giornata per la Terra risale al 1970, nasce tra i banchi delle università con lo scopo di educare e informare. Gruppi ecologisti come Greenpeace mettono l’accento su questo appuntamento per fare il bilancio della situazione ecologica mondiale. “This fragile Earth deserves a voice: yours.” è lo slogan di Greenpeace International che ricorda a tutti quanto ancora sia necessario fare.

I quotidiani italiani (versione on-line) ci informano che è la giornata mondiale per il pianeta, ma bisogna cercare con attenzione… non sono notizie da prima pagina. Il Corriere della Sera pubblica 42 secondi informativi su Corriere TV ,Federico Rampini per Repubblica parla degli effetti positivi della recessione nel calo dell’inquinamento (5° articolo di prima) e il Sole 24 Ore ne fa un Dossier.

Al via a Siracusa il G8 ambiente, il vertice dei ministri dell’Ambiente che tratterà principalmente i temi del Clima e della Biodiversità. I Paesi coinvolti: Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Giappone, Canada e Russia assieme a Cina India, Brasile, Messico, Indonesia, Sudafrica, Australia, Repubblica di Corea, Egitto, con la partecipazione della Repubblica Ceca, Presidenza di turno dell’Unione Europea, della Commissione Europea e della Danimarca in qualità di Presidenza della prossima COP (Convention on Climate Change).

E da Siracusa a Copenaghen, dove si terrà la conferenza sul clima delle Nazioni Unite, il passo è breve. Partono dall’Italia le riflessioni per uno scenario “post-Kyoto” dove l’economia dovrà viaggiare di pari passo con gli investimenti nel rinnovabile per ridurre le emissioni e ristabilire le risorse finanziarie mondiali.


Lunga vita al grande orso

7 aprile 2009

foresta-canadese

Greenpeace annuncia con orgoglio l’approvazione canadese dell’EBM (Ecosystem-based Management).
Il termine nasce negli Stati Uniti agli inizi degli anni ’90 e indica una gestione ecosostenibile delle risolrse forestali con lo scopo di regolamentare l’attività degli Enti governativi locali.
Il sistema si basa sulla partecipazione di diversi elementi ineliminabili alla vita dell’uomo come ecologia, economia, tecnologie e società.
Obbligando a conservare almeno il 50% delle foreste anche nelle aree destinate all’estrazione del legno l’EBM salva l’orso canadese dall’estinzione e promuove un rapporto di rispetto reciproco tra uomo e natura.
Questo è un grande risultato che sottolinea l’importanza e la bontà delgli organi istituzionali quando si concentrano su obiettivi di salvaguardia ambientale.
Lunga vita all’EBM, lunga vita al Grande Orso.


Non limitiamoci a guardare le figure…

6 aprile 2009

enel ambiente

Enel promuove l’investimento in obbligazioni e motiva questo slogan economico con ragioni ambientali “GUARDIAMO SEMPRE ALL’AMBIENTE”.
L’energia elettrica (rappresentata dalla presa di corrente) ci proietta in un ambiente alimentato dal vento. Un’immagine molto efficace che promuove il messaggio ambientalista della forza della missione ecologista di Enel. Ma le affermazioni della compagnia energetica italiana spesso non coincidono con i suoi spot.

Come guarda Enel all’ambiente?
Attraverso i fori di un cavo alimentato a carbone o grazie all’eolico?

Sul sito della compagnia, alla sezione “ENEL per l’ambiente” si legge: “Politiche energetiche IL RUOLO STRATEGICO DEL CARBONE” . Il pezzo è una descrizione esauriente del futuro energetico mondiale, basato su stime presentate nel World Energy Outlook redatto dall’IEA (Agenzia Internazionale per l’Energia).
Enel riporta le stime e le conclusioni dell’Agenzia e sembra condividerle: “la domanda mondiale di carbone aumenterà fino al 29% nel 2030”.
Un orientamento alle fonti energetiche fossili per sottolineare la vulnerabilità dell’Italia come Paese produttore di energia se confrontato con gli altri paesi europei che, per rafforzare la propria condizione energetica si sono dotati di rigassificatori coprendo così il 50% del consumo nazionale.

Notizie sicuramente interessanti ma nessun accenno alla possibilità di investire su fonti rinnovabili e tanto meno sull’eolico, presentato sopra con tanta enfasi.
Non limitiamoci a guardare le figure……